Archivio Sergio Ramelli

Archivio Ramelli - articoli di giornale

Il Mattino, 30/4/1975

... é morto...

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...è morto...
...proprietario di un bar in corso Buenos Aires. L'uomo aveva temuto subito che fose accaduto qualcosa di grave al figlio: era salito a prendere la moglie Anita Pozzoli di 49 anni e insieme avevano raggiunto il nosocomio. Quando erano gunti, Sergio stava per entrare in camera operatoria per un disperato tentativo di salvargli la vita.
    L'intervento era durato più di 5 ore. I genitori insieme all'altro figlio Luigi di 20 anni e alla ragazza di Sergio, una brunetta minuta che non ha voluto dire il suo nome, avevano atteso in corridoio. I medici avevano subito spiegato che le speranze di salvezza erano poche. Le sbarre di ferro e le chiavi inglesi degli assalitori, sfondando il cranio, avevano leso parte del cervello, in particolare la zona dove risiedono i centri delal parola. I sanitari avevano assicurato di avere fatto il possibile precisando però che una lesione così vasta da provocare la fuoriscita del cervello dal focolaio di frattura non consentiva molte speranze di sopravvvivenza perchè in casi del genere la lesione spesso si estende al di là della zona direttamente traumatizzata compromettendo tutte le funzioni del sistema nervoso centrale.
    Malgrado questo pessimismo il fisico integro del ragazzo aveva reagito in maniera insperata all'intervento e Sergio Ramelli era uscito dal coma. Non poteva parlare ma i medici cominciavano a sperare in una guarigione pur senza osare sciogliere la prognosi.
    Sergio Ramelli era un estremista di destra molto noto. Fiduciario del "Fronte della Gioventù" in una delle scuole più "rosse" di Milano, l'istituto tecnico Molinari, in passato era stato aggredito qualche volta ma se l'era cavata con contusioni di poco conto. Nel corso di una assemblea era stato sottoposto ad una specie di "processo", e per questo il padre aveva deciso di farlo iscrivere in un istituto privato. Aveva continuato però ad occuparsi di politica e pochi giorni prima dell'aggressione mortale nelal zona di Città studi aveva affisso manifesti di estrema destra sull'uccisione, avvenuta a Roma, del neofascista greco Miki Mantakos.
    Il sostituto procuratore della Repubblica Alessandrini ha disposto per domani la autopsia sulla salma di Sergio Ramelli. Di lui si è saputo  intanto che non aveva precedenti penali: in pendenza aveva soltanto una denuncia per affissione abusiva di manifesti del "FUAN".

 
 
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