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La Notte, 2/5/1975

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Ramelli: oggi i funerali in forma privata

    Quattro mazzi di fiori, un volantino che invita alla pace dopo tanto odio e tanta vilenza: davanti alla porta dell'abitazione di Sergio Ramelli, in via Amadeo 40, non c'è altro. Mani pietose hanno messo i fiori, numerosi passanti ogni tanto si fermano in silenzio. Il volantino è del "Fronte della Gioventù", l'organizzazione di cui Ramelli faceva parte.
    Davanti alla casa non ci sono gli addobbi funebri, né il cartello che annuncia i fuenrali. Mario Ramelli, 47 anni, padre del diciassettenne massacrato dagli ultrasinistri e morto in ospedale dopo 48 giorni di atroce agonia, e Anita Pozzi [sic], 49 anni, la madre, Luigi, 20 anni, il fratello, desiderano che i funerali del loro caro si svolgano in forma strettamente privata. Il dolore è loro, vogliono piangere in silenzio. Nessuna manifestazione che possa esasperare gli animi. Ce n'è già stato abbastanza di odio. "Non ho rancore verso chi ha ucciso Sergio. I giovani non sono responsabili di quello che sta succedendo. La colpa è di noi genitori", ha detto il padre della povera vittima.
    La salma verrà tumulato oggi pomeriggio, nella tomba di famiglia, a Lodi, dove già riposano il Generale Paolo Ramelli, combattente del Risorgimento, pluridecorata al valor militare per la sua attività di crocerossina. Non parteciperà ai funerali la sorellina di 8 anni dello scomparso alla quale non è stato detto nulla della tragedia che ha colpito la famiglia.
    Si moltiplicano intanto le prese di posizione di esponenti politici e del mondo della scuola contro questo ennesimo assassinio politico che insanguina la città di Milano. Ieri, in consiglio comunale, il sindaco Aniasi, a nome dei rappresentanti di tutti i partiti ha condannato questo atto "contro la morale, la civiltà e la democrazia".
    Anche il Provveditore agli Studi, a nome del ministro della Pubblica Istruzione ha espresso il profondo cordoglio alla famiglia Ramelli.
    Continuano, intanto, le indagini, iniziate subito dopo la bestiale aggressione di via Amadeo. L'inchiesta giudiziaria è affidata al sostituto procuratore Alessandrini, lo stesso magistrato che segue i casi Varalli e Zibecchi. Il magistrato ha un compito particolarmente difficile in quanto i testimoni dell'aggressione sono pochi e hanno rilasciato testimonianze insicure e confuse.

 
 
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