Archivio Sergio Ramelli

Archivio Ramelli - articoli di giornale

Il Giorno, 17/3/1987

Un corteo pieno di croci celtiche

torna agli articoli sul processo
torna agli articoli de Il Giorno

 

Ieri 600 giovani missini hanno sfilato all'Ortica fino alla casa del giovane assassinato
Un corteo pieno di croci celtiche
Nel quartiere pena e rispetto per la madre, disagio e stupore per i riti fascisti

 

Tanta pietà per il massacro di un ragazzo di 16 anni, un miscuglio di disagio e di stupore per formule e riti che si pensavano ormai sepolti, ma, soprattutto, pena e rispetto per il dolore di una madre. La gente dell'Ortica ha guardato così alla manifestazione organizzata ieri mattina dal Fronte della gioventù in occasione dell'apertura del processo per l'uccisione di Sergio Ramelli.
    Dalle finestre di via Paladini, sul marciapiede di via Amadeo, donne con la borsa della spesa, giovani e anziani: molti si sono fermati, altri hanno lanciato un'occhiata e hanno proseguito a passo svelto Davanti a loro, in via Paladini, striscioni e bandiere, canti e slogan.
"Camerata Ramelli: presente!". Un grido secco e ripetuto, con le gole contratto nello sforzo, le braccia tese nel saluto romano, fra le croci celtiche delle bandiere montate su manici di piccone e tubi di plastica dura. L'"appello alla memoria" ha chiuso, fragorosamente, la manifestazione, ma prima delle urla c'erano stati il silenzio e gli applausi per la madre del ragazzo ucciso 12 anni fa. Ad attenderla, di ritorno dal Palazzo di giustizia, erano il vicesegretario dell'Msi, Franco Servello, il  vicesegretario della federazione milanese, Riccardo Decorato, i leader del Fronte, Marco Valle e Riccardo De Corato.
    Il corteo (6 o 700 giovani, in gran parte studenti delle superiori) si era mosso verso le 10 e mezza da via Mancini, dopo l'assemblea s che aveva aperto la mattinata, offrendo a Decorato l'occasione per ribadire la richiesta di "giustizia e non a vendetta, e per criticare la posizione di Democrazia proletaria, impegnata in un presidio in piazza Fontana, "con un atteggiamento e in un luogo tipici degli anni 70".
E proprio agli anni 70 riportavano, volutamente, i documenti e le foto presentate in piazza Fontana dai militanti (più o meno 150) di Dp: cariche di polizia, scontri di piazza, attentati fascisti, stragi. Nessun riferimento diretto all'assassinio di Sergio Ramelli, ma un richiamo al clima di quegli anni.
    Clima che, fortunatamente, ieri mattina non si è respirato. Dp da una parte, Fronte dall'altra: un solo attimo di tensione, su un tram, con qualche spinta e un paio di schiaffi. Niente di più, anche perché va dato atto ai giovani del Fronte di aver smentito le voci che accreditavano un loro tentativo di spingere il corteo Verso Palazzo di giustizia.
    La manifestazione invece ha puntato direttamente sulla casa di Ramelli, attraverso corso Plebisciti e viale Argonne: un corteo scortato da polizia e carabinieri, aperto da uno striscione sorretto dalle ragazze ("Onore ai camerati caduti"), mentre altre scritte ricordavano direttamente Ramelli ("Sergio vive e lotta con noi", "Sergio vive nella rivoluzione", "Ciao Sergio"), così come gli slogan (a parte qualche 'Boia chi molla'), ritmati fino a via Amadeo.

Giorgio Guaiti

  
 
  Queste pagine sono in perenne costruzione. Chiunque voglia contattarci per proporci consigli, o aiuto, o anche solo per segnalarci del materiale non presente in queste pagine può farlo scrivendo a direzione@cdrc.it 
 CDRC Coro drammatico Renato Condoleo
  vai alla HOME PAGE