Archivio Sergio Ramelli

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Il Giorno, 22/4/1987

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Il processo riapre con una drammatica udienza
  Stamane mamma Ramelli ancora davanti agli imputati
Tra i vari testimoni anche le vittime dell'assalto al bar

(P.C.) Riaprirà con una una testimonianza drammatica il processo Ramelli. Oggi davanti ai giudici della seconda Corte d'assise si presenterà la mamma di Sergio, la signora Anita Matilde Pozzoli, vedova Ramelli, quella donna bionda, minuta, che alla prima udienza di questo processo non ebbe nemmeno la forza di voltarsi a guardare i giovani che uccisero il figlio. Sarà agitata, chiederà giustizia e non parlerà di perdono, mamma Ramelli. Almeno non oggi. Lo ha detto più volte nelle interviste rilasciate ai giornali, lo ha fatto capire raccontando la sua amarezza per quella lettera ricevuta dagli imputati rinchiusi nel carcere di Bergamo che le chiedevano, con un ritardo di 10 anni, il perdono: "Avessi avuto prima questa lettera, una lettera anche anonima, in questi dodici anni di ferite mi avrebbe aiutato molto, mi avrebbe aiutato a tirare avanti. Ma l'hanno scritta dieci mesi dopo che la verità era venuta alla luce. Ho pianto tre giorni quando l'ho letta". Deporrà anche l'altro suo figlio, Luigi, che più volte venne minacciato assieme al fratello e che ora si è sposato e vive fuori Milano. Ma nella lunga lista dei testimoni, ci sono pure le vittime dell'assalto al bar in largo Porto di Classe: Giovanni Maida, che riportò un'invalidità permanente, parziale, Massimo Penco, Marco Rastelli e Mirella Ciancetti, la titolare del bar, l'unica che si è costituita parte
civile. Poi ci saranno Ernesto De Martini, l'uomo che inseguì per un lungo tratto di strada gli aggressori della squadra di Medicina, e Mario Morlino e Aldo Madia, i funzionari della Digos che fecero le prime indagini. Nei prossimi giorni, al termine degli interrogatori dei
testimoni, il presidente Antonino Cusumano tornerà a sentire per l'ultima volta gli imputati. Evidentemente, ancora c'è bisogno di
chiarimenti, ancora la Corte non è convinta di tutte le deposizioni.

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 CDRC Coro drammatico Renato Condoleo
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