Archivio Sergio Ramelli

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Il Secolo d'Italia, 17/3/1987

Sia giustizia per pacificare

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Aperto (e rinviato) il processo  Ramelli
Sia giustizia per pacificare
Un malore del presidente interrompe il dibattimento
Mamma Ramelli faccia a faccia con gli imputati - Un composto e commosso corteo sotto casa di Sergio

    Dodici anni e tre giorni dopo l'assassinio di Sergio Ramelli si è aperto, a Milano, il processo contro gli ex-attivisti di Avanguardia Operaia accusati dell'agguato allo studente del FdG. Brevissima l'udienza: mezz'ora per dare alle parti civili la possibilità di costituirsi e per fare l'appello degli imputati, tutti presenti tranne due personaggi "minori". Dopo di che il presidente della seconda Sezione della Corte d'Assise ha rinviato tutto a lunedì prossimo: motivi di salute gli impongono di stare a casa fino a quella data.
    In aula era presente la signora Anita Pozzoli Ramelli, la mamma di Sergio, che, assistita dall'avv. Ignazio La Russa, (segretario provinciale del Msi-Dn), si è costituita parte civile.
    "Da questo processo - ha detto prima di entrare in aula  - mi aspetto soltanto giustizia, per mio figlio e per me".
    Il valore politico oltrechè giudiziario dell'inizio del processo Ramelli (dove si giudica anche una serie di altri episodi di violenza contro uomini e sedi della destra) è stato sottolineato dal Msi-Dn e dal FdG con un'assemblea in via Mancini e con un corteo di giovani conclusosi sotto casa Ramelli, dove il vicesegretario nazionale del Msi-Dn Franco Servello e i vice-segretari del Fronte Valle ed Andriani hanno accolto la signora Ramelli di ritorno dall'aula. Un lungo applauso, dopo il rituale "presente" in memoria di Sergio, ha testimoniato la vitalità del suo esempio, che negli anni '70 diede al Movimento la forza di superare il decennio dell'odio ed oggi è divenuto simbolo di libertà per l'intera comunità nazionale.

Claudio Garlaschi
 

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